“3 x 3” Tre minuti per tre punti sul Vangelo del giorno

In questo tempo difficile abbiamo la ricchezza della Parola di Dio, che ogni giorno ci accompagna e illumina gli spazi più in ombra del nostro cuore. Come San Giuseppe, oggi onorato solennemente, a cui nella nostra chiesa è dedicato un bell’altare laterale, vorrei suggerire a tutti di trovare un po’ di tempo per stare in silenzio, in ascolto di quello che il Signore dice, per arrivare – come lo stesso San Giuseppe  – a fare quanto il Signore ci dice.

Rispetto al piccolo gruppo che in tempi normali partecipa alla Messa feriale, forse adesso è possibile anche ad altri fermarsi sulle letture che la Liturgia del giorno propone, e in particolare sul Vangelo.

Raccolgiendo l’invito di alcuni d voi, vorrei allora in questi giorni, a partire da domani, alle 9.00, raggiungervi con un piccolo audio quotidiano, di cui ciascuno si potrà servire: non prima però di aver fatto quello che è sempre necessario quando vogliamo non solo leggere il Vangelo, ma pregare con quelle parole.

  • Alla presenza di Dio invochiamo il Suo Santo Spirito e leggiamo

Prima di tutto ci mettiamo alla presenza di Dio con un segno di Croce fatto bene, con calma, a cui far seguire un breve momento di silenzio per invocare lo Spirito Santo, autore alla fonte, promotore di quella Parola e capace di renderla via in noi.

Quindi una lettura non frettolosa, che ci permetta di capire le parole, con i fatti e i luoghi collegati, potendo collocarli nel giusto momento della vita di Gesù.

Solo adesso il mio audio – per chi avrà la bontà di servirsene – fisserà tre punti del Vangelo, ma punti particolari, quelli che mettiamo per iscritto in un testo, fra le parole, e che servono a farci capire e dare la giusta intonazione e forza a parole.

 

  1. Il punto esclamativo

Il punto esclamativo: è quello che attira l’attenzione, che fa spalancare gli occhi, che associamo ad un’emozione di stupore o di sorpresa: vorrei con questo suggerire un aspetto che desti la nostra meraviglia, per non essere superficiali, per ammirare, come davanti a un’opera d’arte la bellezza, la maestria, la bravura, la delicatezza… di Dio in questo caso.

  1. Il punto interrogativo

Il punto interrogativo: una domanda che faccia collegare la nostra vita, quello che è il nostro mondo con quanto fatto o detto da Gesù: qualcosa che richieda un approfondimento, che rimandi ad altro nella stessa Bibbia o nella storia della Chiesa; certamente una provocazione su cui ciascuno possa ritornare o approfondire personalmente…

  1. I due punti

I due punti: non sono molto usati, ma certamente portano il ragionamento a un punto di approdo, perché introducono una conclusione, fanno partire un elenco o aprono ventaglio di possibilità. Sono un punto di maturazione del nostro ascolto di Dio, una specie di nostra risposta, che sia una decisione interiore di fronte a quello che viviamo, o una scelta pratica, o un gesto da compiere.

  • Con Maria e come Maria…

Chi ha sempre ascoltato attentamene e custodito nel cuore, per poi dare carne alla Parola di Dio, è certamente la Vergine Maria, di cui prendo tre frasi, da abbinare a ciascuno di questi punti, quasi per farli parlare. Mettiamo nelle  mani della Vergine questa piccola iniziativa, perché aiuti tutti a dire il nostro “Eccomi!”, di fronte a Dio e ai fratelli, qui e oggi.

Per il punto esclamativo certamente il cuore non può non andare all’episodio della Visitazione,  dopo il saluto ricevuto da sua cugina Elisabetta, quando Maria esclama: il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché… (Lc 1,47-48).

Per il punto interrogativo il riferimento è al momento dell’Annunciazione quando l’angelo dice qualcosa di mai avvenuto prima, il fatto che una donna, restando vergine, possa concepire: Maria, piena di fede, così come l’angelo l’aveva salutata, vuole cercare di capire quanto le viene detto e domanda: “Come avverrà questo?” (Lc 1,34).

Per i due punti andiamo con il cuore a Cana, e sentiamo rivolto a noi l’ordine dato ai servitori da Maria quando, in maniera diretta e provocatoria per la libertà loro e nostra, ci ricorda che la Parola chiede di metterci a disposizione e di diventare vita vissuta,  operativa in noi: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela!” (Gv 2,5).